Assunzione di Maria in cielo

15 agosto 2024

 

Via vai, saliscendi, brutti ma buoni: sono quelle parole composte da due nomi o aggettivi o verbi contrari tra loro, chiamate ossimoro. Se la logica dell’uomo è spesso quella della continua lamentela, per ogni cosa, giusta o sbagliata che sia, quella di Dio è proprio quella dell’ossimoro, ovvero la logica di cambiare le carte in tavola rispetto a ciò che pensa l’uomo. Questo ce lo ha dimostrato Maria nel suo cantico di lode.

Se i potenti ambiscono ai troni, ai seggi più importanti e ai riconoscimenti più alti, Dio li rovescia, li ribalta, li destituisce innalzando gli umili, i semplici, coloro che hanno il sorriso sulle labbra non perché ebeti, ma perché riconoscono in ogni cosa non un motivo per muovere critiche, ma per gioire della vita, delle persone incontrate, delle relazioni instaurate. Che belle sono queste persone!

Se i ricchi vogliono mostrare le loro ricchezze e possedere sempre più beni e far vedere quanto possiedono, Dio da retta agli affamati ricolmandoli dei veri beni. Che arroganti sono quelli che devono passare in paese col macchinone per far vedere a tutti ciò che posseggono poi, magari, hanno la casa vuota di affetto e piena soltanto di cose preziose, hanno la vita priva di relazioni vere, di amici veri, di gioie vere, perché le uniche gioie che possiedono non sono sentimenti ma pezzi d’oro e d’argento o un bel conto in banca. Meglio i poveri in spirito, quelli che hanno fatto della vita un dono prezioso, anzi il dono più prezioso, che non deve essere né esibito, né valutato, perché qualsiasi cosa si riceve è un regalo di Dio.

Se l’antico popolo d’Israele può diventare oggi la figura del popolo santo di Dio, la Chiesa, allora possiamo dire che siamo noi ad essere soccorsi dalla misericordia di Dio. Infatti, il popolo d’Israele ha sempre incontrato la benevolenza di Dio, malgrado le sue continue critiche verso Dio, le sue continue mormorazioni, i suoi continui volta faccia; malgrado questo Dio ha sempre usato misericordia verso il suo popolo, non l’ha abbandonato in mano agli Egiziani e nemmeno l’ha disperso in mezzo al deserto; non l’ha abbandonato nei momenti della prova e della guerra, dell’esilio e della deportazione, ma gli è sempre stato a fianco; e quando meritava castighi, Dio ha sempre avuto compassione.

Questa è la logica di Dio che Maria ha subito appreso, tanto da non restare con le mani in mano aspettando di essere servita da Giuseppe, da Anna e Gioacchino, dai suoi amici e parenti. Essendo incinta e attendendo niente meno che il Figlio di Dio, avrebbe potuto pretendere assistenza e subito le sarebbe stata offerta; invece no: Maria senza nulla chiedere decide di partire per far visita alla cugina bisognosa di un aiuto, anche lei incinta e per giunta avanti nell’età. Maria ha compreso da subito la logica del nostro Dio, una logica contraria a quella dell’uomo, una logica che non punta alle cose della terra, ma alle realtà del cielo, là dove tutto si rovescia: per avere la vita eterna occorre passare della morte, per arrivare là dove siederemo alla mensa eterna e Cristo ci servirà, dovremo essere servitori su questa terra di coloro che sono nostri fratelli, perché figli di un unico Padre, Dio; per arrivare dove potremo godere della beatitudine senza fine, dovremo attraversare, come la donna dell’Apocalisse, i deserti più insidiosi, le tentazioni più infuocate e le sofferenze più pesanti, quelle che il drago simboleggia. Tutto questo perché si compia la parola del Signore che l’apostolo Paolo ci ha ribadito: se per mezzo di un uomo venne la morte, per mezzo di un uomo verrà anche la risurrezione dei morti. Come infatti in Adamo tutti muoiono, così in Cristo tutti riceveranno la vita.

L’assunzione di Maria in cielo dopo la sua dormitio su questa terra, è per noi augurio di una vita piena di contraddizioni e nello stesso tempo colma di attese e sorprese che Dio pone sul nostro cammino. Come infatti Maria, dopo aver lasciato questa terra, venne portata in cielo, proprio come il Figlio suo, così anche noi, partecipi della promessa di Cristo, lasciata questa terra attendiamo di elevarci fino al cielo per vivere in eterno con Dio. Chissà se ci pensiamo mai? Chissà cosa preferiamo, se la terra o il Cielo, le cose che sulla terra passano col tempo o quelle del cielo che restano in eterno? Terra-Cielo: un ossimoro? Semplicemente due realtà che non possono essere disgiunte, perché la terra sulla quale camminiamo ora è la stessa strada che ci porta fino al cielo, là dove regnano i piccoli, i semplici, gli umili e i poveri in spirito e non c’è posto per i superbi, gli arroganti e i ricchi di se stessi.