Natività di San Giovanni Battista

24 giugno 2024

 

Spesso l’essere giovane può assumere due modi di vedere la vita: la forza e l’inesperienza. I giovani si sentono forti, capaci di “spaccare il mondo”, ma quando si tratta di prendere in mano la situazione e tirar fuori le capacità per una responsabilità di più alto livello è facile sentirsi dire: «Non riesco, non sono capace». Questa a volte è solo una scusa, altre volte diventa demoralizzazione. Dal Signore Dio viene una scossa, la stessa che diede al giovane profeta Geremia: «Non dire: “Sono giovane”. Non aver paura di fronte a loro, perché io sono con te per proteggerti». Questo monito è di decisione, soprattutto ai giovani di oggi, quando l’apatia, la svogliatezza, il poco coraggio di osare la fanno da padroni nella loro esistenza.

Oggi abbiamo bisogno, soprattutto tra i giovani, di profeti audaci, che non si lascino vincere dalle logiche del mondo, che non abbiano paura di testimoniare di fronte ai coetanei la gioia di servire il Signore negli stili di vita, nelle scelte quotidiane controcorrente, nelle parole spese e di grande valore. Hanno bisogno di adulti che non si lascino intimorire come il vecchio Zaccaria che, di fronte all’annuncio della nascita del grande Precursore, Giovanni Battista, ha avuto paura di Dio, perdendo la parola. Punizione o conseguenza? Più conseguenza, perché quando non ci fidiamo di Dio, ogni parola umana diventa titubante, tentennante, incapace di esprimere le cose grandi della vita che solo Dio può manifestarci. Giovani o anziani: mai dobbiamo dubitare che l’opera di Dio si possa compiere in noi e attraverso di noi. Anziani o giovani: non dobbiamo assolutamente pensare che Dio non sia in grado di compiere cose prodigiose attraverso la nostra umile persona. Mai Dio si sognerebbe di affidarci un compito se non ne avessimo la capacità di portarlo a compimento. Il timore di Geremia e la paura di Zaccaria ci permettono di contemplare la grandezza di un bambino il cui nome è Giovanni, che significa: Dio fa grazia. Solo vincendo le nostre paure e i nostri tentennamenti verso i disegni che Dio ha su ciascuno, potremo lasciar spazio alla sua Grazia che ci permette di diventare grandi profeti del nostro tempo: la grazia di Dio permette ai giovani di oggi di prendere in mano la propria vita e giocarla al meglio, avere grandi ideali e realizzarli, mettersi al servizio del bene e portarlo nel mondo, aiutare i compagni e gli amici a fare altrettanto. Solo con la Grazia di Dio potremo cambiare il nostro mondo e anche gli adulti e gli anziani potranno farlo se non si limiteranno a vedere nei giovani le svogliatezze e l’apatia, che ci sono in molti e non possiamo negarlo, ma credendo in quei ragazzi che già manifestano o ce la stanno mettendo tutta per manifestare la grandezza di un Dio che si serve della loro giovane età per cambiare in meglio questo vecchio e degradato mondo.  

Giovanni è la Grazia di Dio che opera nell’uomo, è il segno di colui che, nato dalla donna sterile e anziana, può ancora osare. Infatti, di fronte a ciò che sembrava perduto, sterilità e anzianità, Dio sa trarre ancora cose prodigiose. Questo avviene quando non ci lasciamo scoraggiare di fronte a una realtà, soprattutto giovanile, che sembra non produrre alcunché di buono e dalla quale e per la quale ci sia più niente da fare. Lo scoraggiamento non deve prendere il sopravvento, ma dobbiamo lasciare agire la Grazia di Dio che sa ribaltare le cose negative in positive. Sì, diciamocelo che questo è ancora possibile e diciamolo con fiducia ai nostri ragazzi e ai nostri giovani:  «Non dire: “Sono giovane”. Ecco, io metto le mie parole sulla tua bocca. Vedi, oggi ti do autorità sopra le nazioni e sopra i regni per sradicare e demolire, per distruggere e abbattere, per edificare e piantare». Trasformiamo queste parole di Dio in augurio di grande effetto, ma soprattutto in testimonianza di vita che spesso viene calpestata proprio dallo sconforto che proviamo nel vedere scene di bassissimo livello, nell’assistere a fenomeni di assoluta indecenza, nello scorgere il nulla guardando al futuro.

Con il salmista ciascuno di noi possa esclamare:

La mia bocca racconterà la tua giustizia,

ogni giorno la tua salvezza.

Fin dalla giovinezza, o Dio, mi hai istruito

e oggi ancora proclamo le tue meraviglie.